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In giro per la Città

26/01/2015

Addio vecchia Foggia
Foggia le fontane morte

di Umberto Mastromartino

Ecco cosa scrivevano di Foggia i viaggiatori.
 

FOGGIA

Nel 1883 il viaggiatore inglese A.J. Cuthbert Hare annotava nel suo Diario: “...Foggia è una bella città che ha raggiunto la prosperità negli ultimi anni diventando un importante snodo ferroviario”; questa frase è emblematica del rapporto che da sempre lega la città alla stazione e più in generale alle ferrovie anche se, va detto, questo legame non è stato sempre tenuto nella giusta considerazione da parte degli addetti alla pianificazione urbanistica e territoriale, ci auguriamo che le cose cambino con la redazione del piano di Area vasta “Capitanata 2020”. La stazione di "Foggia" è situata sulla linea Adriatica alla progressiva km 527 (da Bologna C.) è un nodo ferroviario in quanto da essa si diramano le linee per  Potenza e Caserta - Napoli, per Manfredonia e per Lucera (di prossima riapertura). La città di Foggia fu raggiunta dalle rotaie nel 1863, quando venne completata la tratta da Ortona, e precisamente il giorno 9 novembre scese nel capoluogo dauno il re Vittorio Emanuele per il viaggio inaugurale sebbene la stazione non fosse stata ancora edificata,  l'anno seguente vide la luce il tronco per Trani, seguirono le linee per Benevento che venne aperta (fino a Bovino) il 27 gennaio 1867, per Manfredonia, il 12 luglio 1885 e per Lucera il 31 luglio 1887. La trazione elettrica a 3000 volt in corrente continua arrivò a Foggia nel 1927, anno in cui venne installata sperimentalmente sulla linea per Napoli, mentre per l' elettrificazione dell' Adriatica occorrerà attendere il 1957. L'attuale impianto è frutto della ricostruzione del secondo dopoguerra: infatti, la stazione ottocentesca, con la vistosa tettoia metallica progettata dall' ingegner Cottrau, fu completamente distrutta durante i bombardamenti aerei del 1943. Il complesso dello scalo comprende  un fascio binari destinati al servizio viaggiatori in numero di otto, passanti ( di cui il secondo è asservito alle manovre e pertanto non accessibile dalle banchine) serviti da banchine di lunghezza massima di 600 metri poste tra il terzo ed il quarto, quinto e sesto, settimo ed ottavo. Parte di queste banchine è protetta da pensiline in calcestruzzo armato, della lunghezza di 200 metri, al di sotto di esse ci sono le due rampe di accesso al sottopassaggio, due cabine per l'attesa da parte dei viaggiatori. I binari per il servizio viaggiatori si completano con alcuni tronchi: il quarto ed il sesto, posti sul lato Sud, detti rispettivamente Potenza e Manfredonia; il primo tronco Nord, detto Lucera ed il terzo ed il quinto posti sempre sul lato Nord e da cui partono treni per San Severo - Peschici e  Termoli. Il piazzale posto sul lato Sud, di fianco al primo binario è, invece, destinato alla sosta di carri merci. Oltre l' ottavo binario è situato il fascio merci che comprende alti otto binari passanti, undici binari tronchi e, oltre, un altro fascio che comprende ben 16 binari che costituiscono la “succursale”. Sono presenti, inoltre, alcuni magazzini e altri binari tronchi di minore importanza. Lo scalo merci è situato sul lato Nord dell' impianto: comprende 7 binari tronchi una piattaforma di carico e un magazzino, all' interno dell' area dello scalo è presente il terminal per il carico-scarico delle auto a seguito e per il carrellamento stradale di carri ferroviari, pratica che fino a qualche decennio fa era alquanto comune; parte del piazzale dello scalo è stata di recente ceduta alla città. L' edificio della stazione è costituito da due corpi per una lunghezza totale di circa 300 metri uniti dalla pensilina del primo binario. La prima parte dell' edificio è quella che accoglie l'atrio biglietteria con porticati su entrambi i lati. La restante parte della struttura è a due piani ed è rivestita di mattoni. Nell' atrio trovano posto la biglietteria, il punto accoglienza, l'ufficio informazioni, una rivendita di giornali ed un tabaccaio insieme ad un punto di noleggio auto e ad un bar - ristorante di una nota catena di fast - food. Attraverso due corridoi si accede al piazzale  del primo binario e al sottopassaggio. Nelle restanti parti dell' edificio sono presenti i locali destinati a servizi tecnici di stazione, alcuni dei quali sono vuoti in seguito all' abbandono del servizio all' interno delle stazioni da parte delle Poste. Sul fronte strada, invece, l' edificio presenta la parte centrale rivestita in marmo bianco. L' accesso alle banchine successive è consentito unicamente dal sottopassaggio dotato di ascensori, gli attraversamenti a raso sono stati aboliti negli ultimi anni per ragioni di sicurezza. Uno sguardo al traffico: la stazione di Foggia presenta un flusso  di circa  4 milioni di viaggiatori all' anno ripartiti tra il  traffico a media e lunga percorrenza sulle direttrici per Roma e Bologna, Milano, Torino, Trieste  ed il traffico locale sulla tratta per Bari, Manfredonia, Potenza, Benevento e Termoli. La presenza di un ampio parcheggio custodito posto sul lato orientale di piazzale Vittorio Veneto oltre ai posti auto offerti dalla stessa piazza, agevola l' interscambio auto – treno, sempre sul piazzale antistante si attestano le autolinee urbane, provinciali e a lunga percorrenza nazionali ed internazionali. Molto modesto è invece il traffico merci, ma si prevede la realizzazione a breve di un interporto nella zona industriale dell' Incoronata a circa dieci chilometri di distanza. Lo scalo di Foggia comprende anche altre infrastrutture ferroviarie come il Deposito Locomotive e le Officine Grandi Riparazioni (O.G.R) nelle quali viene effettuata la manutenzione dei mezzi a trazione termica quali le aln 663 e aln 668. Una nota della società Centostazioni annuncia che presto la stazione di Foggia sarà oggetto di interventi di restyling mirati alla ristrutturazione dell' atrio, messa a norma degli impianti, adeguamento dell' illuminazione, abbattimento delle barriere architettoniche e l' inserimento di nuove attività commerciali e servizi per i viaggiatori, mentre non viene fatto cenno agli interventi per l' elevazione del piano delle banchine alla quota di 550 mm sul piano del ferro, come fatto in altri impianti e che consente un accesso più agevole ai mezzi.


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